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Strutture rurali

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Il Parco della Murgia Materana

LE STRUTTURE RURALI

Una gran parte della storia del territorio murgiano è leggibile dalle strutture rurali che sono la testimonianza delle millenarie attività agro-pastorali.
A cominciare dai casali rupestri, interi villaggi scavati in epoca medievale lungo i pendii delle gravine, per organizzare e praticare la produzione agricola e l’allevamento del bestiame.
I casali sono strutturati in stalle, depositi, fienili, fogge, cisterne, abbeveratoi, pozzi, e canali scavati nella roccia per portare la maggior quantità possibile di acqua ai dissabbiatori e quindi alle cisterne. Un prezioso mosaico di manufatti che ci racconta ancora oggi la cultura di un popolo attento all’uso delle scarse e preziose risorse naturali. All’interno di molti casali troviamo anche la chiesa rupestre con relativa fonte battesimale e area sepolcrale.

In epoche successive, a partire dall’età federiciana, e poi angioina, aragonese,  e soprattutto dalla dominazione spagnola, l’economia agraria basata sul latifondo si organizza in modo gerarchico attorno alla masseria, un centro aziendale evoluto, nel quale ritroviamo elementi architettonici e funzionali degli edifici tipici della urbanistica cittadina (torri e mura di cinta, corte interna, casa padronale, alloggi dei salariati, depositi, pozzi, forni, cappella…).

Dipendente dalla masseria, lo jazzo era la struttura specifica per l’allevamento di ovini e armenti. Generalmente fortificato e costruito su terreni in pendio per favorire il convogliamento degli escrementi solidi e liquidi da raccogliere in concimaie, lo jazzo prevede oltre al fabbricato per il ricovero del bestiame, anche i locali per la mungitura, la lavorazione e conservazione dei formaggi, l’alloggio dei pastori o mandriani.