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Il Parco della Murgia Materana

FLORA
La vegetazione della Murgia è caratterizzata da piante adattate all’ ambiente scarsissimo di acqua ed esposto a forti e frequenti venti che  accentuano l’aridità del clima.
Nelle aree immediatamente circostanti il centro visita di jazzo Gattini è  particolarmente sviluppata la tipica vegetazione della pseudosteppa  mediterranea: rappresentata da pascoli, su roccia, con prevalenza di  vegetazione erbacea nel sottile strato di terreno che va a riempire fratture  e  conche della roccia. In primavera, per alcune settimane, l’altopiano appare come una distesa di verde punteggiata di bianco, giallo e rosso  per la  fioritura di asfodeli, ferule, cardi, papaveri, cisti ed orchidee di vario genere.
Per pochi giorni alcuni versanti assumono tonalità cerulee  per la splendida  fioritura del rarissimo Lino di Tommasini. Dal mese di maggio in poi entra in  fioritura il Lino delle fate che trasforma i prati in un ondulato mare argentato.
Con l’arrivo delle temperature estive il colore dominante diventa il giallo  bruno delle graminacee secche ed inizia la stagione più difficile per la flora  della Murgia. Ma l’evoluzione ha selezionato le piante che popolano questo ambiente che hanno bisogno di pochissima acqua ed hanno sviluppato  numerose strategie per immagazzinarla,  sviluppando organi di riserva nelle  radici, nei bulbi, nei fusti e nelle foglie.
In alcune zone, tra la vegetazione erbacea della pseudosteppa si notano  cespugli bassi ed arrotondati che lottano, grazie a questa forma, contro il  vento e la calura: è l’ambiente tipico  della gariga. Piante caratteristiche  sono: il timo arbustivo (assai più diffuso in passato ma che ancora oggi  fiorisce in maniera copiosa), la santoreggia, il mentastro, l’acino pugliese,  la ruta, alcune euforbie e taluni agli. Sono soprattutto queste specie che, se  calpestate, diffondono quel caratteristico profumo, dato spesso dalla fusione degli odori delle singole piante, che rimane nella memoria olfattiva sia di chi  frequenta ed ha frequentato la Murgia fin da bambino e sia del visitatore  che per la prima volta ha la ventura di passeggiare da queste parti.
Dove le piante arbustive sono riuscite a colonizzare maggiormente i versanti  ed a portare avanti quel processo di evoluzione della vegetazione che a  completamento porta alla formazione di un bosco, oggi possiamo osservare  la macchia mediterranea, costituita principalmente da arbusti di lentisco,  terebinto, alaterno, fillirea, biancospino, olivastro ecc. Lungo il perimetro del campo di masseria Radogna è possibile ammirare  alcuni esemplari di fragno, una bella quercia che dominava quello che era,  prima dei devastanti incendi dell’ultimo decennio, il bosco di Lucignano  (non compreso in cartina). Il fragno è altamente diffuso nei Balcani mentre  in Italia è presente solo nelle murge pugliesi e quindi le stazioni della Murgia  materana rappresentano il limite più occidentale di questa specie.   Passeggiando tra il centro  visite ed il piazzale del belvedere è possibile osservare anche: il leccio, il  perastro, la quercia virgiliana, il fico selvatico, l’orniello, l’acero minore, il  mandorlo.
Ma l’ambiente più esclusivo della Murgia è rappresentato dalla vegetazione  rupestre, caratterizzato da piante che hanno assunto con l’evoluzione una  serie di adattamenti che permettono loro di colonizzare le pareti rocciose,  dove alle avversità climatiche si aggiunge la difficoltà di trarre nutrimento da  uno scarsissimo (a volte inesistente) strato di terra sciolta.
Così alcune di queste sorprendenti piante hanno radici che producono  enzimi litici che permettono di entrare più profondamente nella roccia ed  espellere il carbonato di calcio in eccesso.  Tipiche piante rupestri sono: il cappero, la campanula pugliese, l’ombelico  di Venere.
Per completare le osservazioni degli ambienti vegetazionali presenti nel  Parco bisognerà scendere nel fondo della gravina dove le condizioni  ambientali mutano completamente ed inaspettatamente con la presenza  perenne di acqua corrente che consente l’attecchimento di una  vegetazione igrofila ripariale del tutto atipica per l’area murgica. Qui sarà  possibile osservare salici, pioppi, olmo, frassino, tamerici, cannuccia di  palude, tifa, ecc. Un territorio quindi, quello di Murgia Timone, che  nonostante l’intensa antropizzazione conserva, ancora oggi, testimonianza  di una flora assai preziosa e rara. Costituita da una ventina di specie  endemiche (Camomilla d’Otranto, Fiordaliso garganico, Vedovino della  Basilicata, Timo spinosetto), da specie rarissime e in alcuni casi da specie a  rischio di estinzione.